ROBERTO CANTIANI
Biografia
Artista e designer. Si definisce uno sperimentatore visivo.
Dopo gli studi artistici ad Urbino, “la città perfetta”, dove la lunga permanenza influenzerà positivamente sulla formazione artistica e il suo senso estetico, Cantiani inizia, parallelamente all’insegnamento di Educazione Artistica nelle scuole medie, studi e ricerche nel campo della progettazione grafica.
In seguito, lasciato l’insegnamento, si è dedicato alla consulenza a 360° nella comunicazione fondando un’agenzia strutturata, con importanti clienti e riconosciuta a livello nazionale.
Contemporaneamente al lavoro di insegnante prima e imprenditore poi, Cantiani ha sempre dedicato tempo e impegno nel portare avanti la propria attività artistica per una sentita esigenza personale di esprimersi e di comunicare la propria sensibilità, dando così spazio a fantasia e creatività.
L’insegnamento è stato comunque un’esperienza molto significativa. La sua didattica, non tradizionale, portava i bambini a concentrarsi sulla creatività mediante l’uso di tutte le tecniche espressive, era ispirata ai metodi del grande maestro Bruno Munari, che ebbe modo di conoscere e di coinvolgere in uno
dei suoi famosi laboratori per bambini tenutosi a Como presso la scuola Media Foscolo. Da Munari ha imparato a considerare ogni materiale, anche il più povero, un valido strumento ispiratore per creare.
Le prime esperienze post-accademiche sono un susseguirsi di sperimentazioni grafico-pittoriche dove il filo conduttore è lo spazio universale, la molecola e l’atomo primordiale. Fin da bambino, Cantiani, è affascinato dai misteri dell’astronomia e dell’astrofisica, ovvero di tutti i vari fenomeni della materia celeste.
I primi lavori astratti risalgono agli anni ’70 e sono numerosi gli studi su carta, i collage di pellicole dipinte e sovrapposte, le “lastre” di rame o di zinco fotoincise e colorate a mano. Seguono i “Nicheltotem” cilindri composti da lamine di nichel fotoincise e illuminati all’interno da luce al neon. Alcuni di questi prototipi sono stati esposti a Como in una mostra collettiva nel 1974.
Dello stesso periodo sono i quadri acrilici astratti a tinte vivaci, di una pittura elegante, ferma, piatta e tesa senza grumi. I soggetti sono gli stessi, particolari fortemente ingranditi di galassie, pianeti e sistemi orbitali. Il cerchio, forma perfetta, è un elemento privilegiato quasi sempre presente.
Nel 1984 progetta, su commissione, grandi pannelli serigrafici (200 x 100 cm) 5 soggetti per adornare i corridoi, su 5 piani, del nuovo edificio dell’Istituto dei Tumori di Milano.
Sempre parlando di pittura, dopo aver conosciuto il grande maestro dell’astrattismo degli anni ’30, Mario Radice, con il quale Cantiani avrà lunghi colloqui che porteranno alla realizzazione nel 1986 del bellissimo volume “Chi è Mario Radice”, la tecnica pittorica dei quadri di Cantiani cambia.
Diventa meno rigorosa, più fluida, a volte quasi liquida oppure grumosa, alla ricerca di una nuova spontaneità, è da questo momento che la pittura lascia il posto alla sperimentazione anche con altri materiali; il gesso, il cemento e il riclico del legno.