Galleria
Le pietre
I legni
I gessi
Nell’estate del 1978 in vacanza a Primolo, un paesino della Valmalenco in Valtellina, Cantiani scopre la“pietra ollare".
Nascono così le sculture e i pannelli a rilievo fatti di pietra ollare con pezzi provenienti da antichi scarti della lavorazione degli artigiani locali che lavoravano questa pietra al tornio.
Reperti che vengono da Cantiani dipinti, assemblati o sovrapposti per ottenere originali sculture o bassorilievi. Cantiani progetta inoltre sculture da fare realizzare al tornio, tra cui “Ciapùn meteorite” un intero blocco al rustico, tagliato a metà, che una volta aperto scopre la scavatura dell’interno con forme circolari perfettamente levigate e dipinte con semplici segni. Oppure i “contenitori astrali”, vasi con coperchio torniti e dipinti sia fuori che dentro.
Nell’estate del 2006, in vacanza a Forte dei Marmi, scopre i legni levigati dalla forza e dal movimento dell’acqua del mare.
Cantiani inizia le sperimentazioni creative: legni grandi o piccoli, accostati, sovrapposti, assemblati e incollati. Costruzioni come fossero “Lego” di madre natura per ottenere composizioni sorprendenti, vitali e piene di fascino. I pezzi di legno uno vicino all’altro, quasi sempre utilizzati al naturale e raramente dipinti, formano un linguaggio visivo nuovo e con un chiaro richiamo naturalistico.
Nascono così le “Colonne, gli Alberi, i Pianeti, le Scale e le forme Amorfe” sia su pannelli che sculture tridimensionali di piccolo e grande formato.
Nel 2020 le sperimentazioni di Cantiani tornano ai soggetti dei pianeti, ma con l’uso del gesso, del cemento rapido e della vernice ad acqua fatta essiccare, andando alla ricerca di ruvide tridimensionalità e frantumazioni di sapore apocalittico.
60 anni di creatività sono volati, Cantiani è un artista poliedrico, versatile, umile, raramente ha esposto le sue opere. Ha creato solo per il piacere di farlo. Nella sua lunga carriera artistica e professionale ha avuto modo di conoscere e confrontarsi con grandi artisti come Mario Radice, Ico Parisi, Bruno Munari, Mario D'anna, Max Huber, Ettore Sottsass e Nicola Salvatore.
La ricerca continua e la sua curiosità trovano spunti in ogni materiale, anche quelli più poveri o di scarto. Gli piace mescolare, sovrapporre e dipingere in maniera inedita, poetica e vitale.